Social Media Strategies: tra Social, Marketing e Strategia

Eccoci a fare un breve riassunto di 2 giorni immersi nella frizzante atmosfera del Social Media Strategies, evento imperdibile per qualsiasi professionista che voglia confrontarsi, imparare e condividere le sue esperienze con i maggiori esperti di settore.

Social Media Strategies è l’evento per i professionisti dei Social Media e del Web Marketing.

Quest’anno, 7a edizione, tutti si sono superati: nelle varie sale non si è parlato solamente di gestione delle piattaforme e dei social network come Facebook, Instagram, LinkedIn e Youtube, ma si è andati oltre, con strategie di marketing, con l’obiettivo di accrescere le competenze dell’intero settore del Social Media Marketing!
Un’edizione ricchissima, con interventi in grado di accontentare una platea numerosissima, variegata, eterogenea per professione ed esperienza… più di 1600 persone.
Un’esperienza davvero trasversale, utilissima anche a chi è #Asocial come me: dalla promozione di e-commerce, a numerosi interventi dedicati al personal branding, dal social advertising ai casi di successo di grandi aziende come Enel, Mini e BMW.

4 sale tematiche (advertising, analisi, creatività e brand strategy), plenaria sempre al top e workshop

Più di 60 interventi, tutti con titoli accattivanti e interessanti, tra cui non è stato facile scegliere!

Cosa ho portato a casa da questo Social Media Strategies?

Un sacco di informazioni preziose, oltre agli abbracci con i colleghi, professionisti, amici e compagni d’avventura, una preziosa borraccia così da non disidratarmi in ufficio, foto e appunti! E quindi, ecco una carrellata di due giornate intense, un riassunto in poche perle estratte dai vari interventi e workshop seguiti tra mercoledì 6 e giovedì 7 novembre 2019.

Rimango sui social… mi cancello dai Social

Tra Giorgio e Cosmano l’apertura è stata come sempre uno show, e io mi confermo #Asocial, ma devo ammettere che con i social ci convivo costantemente… quindi rimango sui social, ma ci rimango con maggiori consapevolezze

Con i social network ci siamo fatti togliere il TEMPO! E parliamo del tempo che passa tra quando leggiamo e quando rispondiamo, quel tempo che spesso manca, che ci spinge a commenti a caldo, talvolta irrazionali, talvolta impulsivi. In quanti rispondiamo il giorno dopo ad un commento? Servono più RISPOSTE e meno REAZIONI.
Spesso ci lamentiamo dei social network, di internet: perchè online si vede odio, intolleranza, cattiveria… Ma le piattaforme non sono internet. INTERNET, SIAMO NOI!

Il Design Thinking

Nel Digital marketing si tende a proporre la “propria soluzione”, ma con il DESIGN THINKING diventiamo più efficaci, diventiamo più veloci e creiamo condivisione e collaborazione con i clienti.
E con questo semplice schema d’azioni, ecco come sfruttare il DESIGN THINKING nel DIGITAL MARKETING:
☑️ Facilitare la soluzione
☑️ Schematizzare
☑️ Creare e definire la strategia
☑️ Misurare performance e KPI
☑️ Contestualizzare il tutto nella tipologia di business

Facciamoci sempre un sacco di domande, e diamoci un sacco di risposte! Quello che facciamo e proponiamo deve essere sensato, deve essere calzante, deve essere motivato. Come ci insegna William Sbarzaglia “Se dobbiamo presentare un’idea fantastica, dobbiamo farlo con un approccio che la valorizzi, specificando come la vogliamo portare a termine e che risultati porterà”.

Creatività e Social Ads

“La creatività è la capacità di connettere elementi che già esistono in modo nuovo e utile” (Henri Poincaré)

E’ un punto chiave: analizziamo idee, spunti, elementi e connettiamoli per creare dei design e degli ads che spaccano!
Ma ricordiamoci che funziona come Batman & Robin: COPY forte, IMMAGINE easy… oppure COPY easy, IMMAGINE forte, perché Batman & Batman non stanno bene assieme, ma neanche Robin & Robin!

Davide Bertozzi ci insegna che “Se riuscirete a prendervi per il culo da soli, troverete delle idee pazzescamente fighe!!!”

Promuovere i video di YouTube tramite Google Ads

GOOGLE ADS offre delle opportunità di targetizzazione dei video che sono uniche: non esistono in nessun altro ambiente sociale. Eppure in molti, puntando semplicemente alle visualizzazioni, non conoscono le opzioni per raggiungere il pubblico giusto.
Già da un primo sondaggio in sala emerge che sebbene YOUTUBE sia utilissimo, usatissimo, un canale ancora in voga dopo anni e anni, perchè vanta una community solida e sempre in crescita, molti non sfruttano ancora le campagne GOOGLE ADS!

Certo, è complesso. Ma grazie a Gabriele Benedetti ho potuto vederlo schematizzato come non avevo mai visto prima… c’è da studiare, sempre, c’è da migliorare sempre, perchè le opportunità sono enormi.

Facebook Groups: diamo valore alle community verticali

E’ con grande piacere che ho moderato l’intervento di Alessandro Grazioli, molto approfondito, su una nicchia che spesso non viene valorizzata e sfruttata nel giusto modo: i GRUPPI, le COMMUNITY.

L’evoluzione delle community è stata grande. Già con i blog qualche tempo fa, e ora ancor più con i social, siamo arrivati a una INTERNET EGORIFERITA: quante volte ci siamo chiesti perché aggregarsi, quando è importante raccontarsi? Siamo al punto in cui l’EGO in primo piano!

Cosa sono i gruppi di Facebook? Ecco una breve anatomia presentata in sala:
☑️ Possono essere collegati a una pagina
☑️ Possono essere collegati fra loro
☑️ Hanno alta reach organica (per ora)
☑️ Sono di Facebook

Ricordiamo sempre che i gruppi di Facebook vanno considerati e trattati come tali, non fanno parte di un funnel. Devono avere contenuti come valore, devono garantire fidelizzazione e nurturing. Le comunità detestano lo spam e gli utenti non sono prospect!

Parliamo di Personal Branding

E ne parliamo con un grande esperto: Gianluca Lo Stimolo.

Il PERSONAL BRANDING dei COMUNICATORI DEL DIGITALE: abbiamo finalmente scoperto la formula del “business celebrity building“, per diventare un volto noto del proprio ambito!
Uno dei punti chiave da ricordare sempre è che noi abbiamo dei cassetti di memoria e che ogni cassetto di memoria per singolo argomento è occupato da 2 nomi, raramente di più: se le persone pensano o ricordano l’argomento che per noi è il core business, il nostro nome deve essere uno di questi due!

Perché è importante il PERSONAL BRANDING?
☑️ Perchè c’è sempre più concorrenza di mercato: noi dobbiamo distinguerci ed emergere
☑️ Perchè dobbiamo diventare una fonte attendibile: metterci la faccia aumenta credibilità e autorevolezza (la grande quantità di fake news ci hanno schermato e frenato nel credere a ciò che viene pubblicato, servono dei punti di riferimento affidabili)
☑️ Perchè così possiamo usciamo dalla guerra dei prezzi: chi ci cerca ha un interesse tanto forte da fare passare in secondo piano il prezzo
☑️ Perchè entriamo nello status di celebrità!

Per farlo dobbiamo scalare la PIRAMIDE DEL RICONOSCIMENTO SOCIALE: dobbiamo specializzarci passando da 1️⃣ professionista generico e 2️⃣ specialista, fino a diventare 3️⃣ autorità e poi ancora 4️⃣ celebrità… fino ad arrivare ad essere un 5️⃣ punto di riferimento (con grande competenza e grande visibilità).

Possiamo sfruttare 5 metodi per distinguerci: possiamo specializzarci in un sottoargomento (verticalizziamo, essere generalisti non aiuta); possiamo focalizzarci su un segmento di mercato; possiamo estrapolare il nostro metodo, creare il notro sistema, svelare la nostra formula (e diamogli dei nomi, diveniamone i creatori!); possiamo sceglere e conquistare un attributo rilevante (affidabile, veloce, disponibile… quali sono le cose principali che vengono valutate nel nostro operato?); possiamo creare un’esperienza unica.

Ma soprattuto “Bisogna avere il coraggio di essere autoreferenziale!!!”

 Il mondo del Franchising

Un mondo per me nuovo, scoperto e approfondito in alcuni aspetti chiave con Silvia Signoretti, moderando un intervento davvero dinamico e pieno di spunti utili, non solo al franchising.

Uno su tanti: Ray Kroc! Ecco uno dei franchising più diffusi al mondo: un brand fortissimo (e un libro che merita di essere letto)!
“Fruga nella spazzatura della concorrenza, rimprovera i suoi San Diego Padres dagli altoparlanti e incanta o indispone chiunque incontri. Ma persino i suoi nemici concordano sul fatto che ci siano tre cose che Ray Kroc fa maledettamente bene: vendere hamburger, far soldi, e raccontare storie”

Quando parliamo di business, dobbiamo ricordarci le basi. Brand e scalabilità: serve consapevolezza, serve un’analisi SWAT (punti di forza, debolezze, opportunità, minacce).

Ed estrapolando il concetto da franchising e business, ricordiamoci che avere un PARTNER o un DIPENDENTE non cambia: non è detto che il dipendente sia fedele; non è detto che l’imprenditore comprenda di non essere un dipendente. 

Podcast… emozionare con i suoni

Non potevo non seguire almeno un intervento dedicato ai Podcast! 
Rossella Pivanti ci dice “La parola PODCAST e’ spesso abusata. La parola STORYTELLING e’ gia’ stata violentata a sufficienza. Ma c’e’ una zona d’ombra che merita di essere esplorata: l’incontro magico tra lo storytelling e il sound design. Non piu’ solo il racconto di una storia, ma la creazione di SUGGESTIVI PERCORSI SONORI capaci di accorciare le distanze tra il brand e il cliente, di comunicare molto di piu’ delle parole e di riportare ad emozioni primordiali.”

Il podcast nasconde delle fregature, non è per tutti, non raccontiamoci delle storie anche qui!
Se non sappiamo provocare un’emozione, non funziona! L’ascoltatore ci cerca, l’ascoltatore c’è al centro! Vuole ascoltarci da 8 a 20 minuti, è un patto, ci dedica il suo tempo (ed il suo tempo è prezioso)… non possiamo deluderlo.
Ma se dobbiamo suscitare emozioni, dobbiamo tenere a mente che il racconto di un percorso è una vulnerabilità. Nei racconti non vogliamo super uomini, ma uomini super.
Ogni storia non è mai fatta solo di successi: ci sono inconvienti, incidenti di percorso, fallimenti… raccontiamoli!

La creatività è un muscolo

Con Alessando Mininno al microfono, sembra quasi facile… Lu dice che “si dice aspettare l’ispirazione, come se le idee fossero un dono o una benedizione che arriva dall’alto. Non è così: la creatività è un processo e, come tutti i processi aziendali, deve essere prevedibile e replicabile.”

Servono tante idee in poco tempo, non solo un’unica idea… e poi il punto di svolta non è l’idea in sè, ma come le realizziamo!
E come nascono le idee? come nascono le innovazioni?
1️⃣ PROBLEM SOLUTION: spesso nascono perchè dobbiamo risolvere dei problemi (in questo modo abbiamo inventato la ruota, la cerniera, il panno antistatico usa e getta, ecc);
2️⃣ EVOLUTIONARY IDEA: talvolta prendiamo qualcosa che esiste e lo miglioriamo, sono idee che derivano da altre idee (come ad esempio il cellulare, che non è una cosa nuova, c’era anche prima qualcosa che usavamo per telefonare… ma si è evoluto, migliorato);
3️⃣ SYMBIOTIC IDEA: in alcuni casi prendiamo due ambiti totalmente diversi e li fondiamo (il post-it è nato così: Spencer Silver cercava un adesivo potente, lo creò e finì lì, e il suo collega Arthur Fry cercava dei segnalibri… unendo l’adesivo al segnalibro, ne è nato un prodotto venduto in tutto il mondo);
4️⃣ SERENDIPITY e TALENTO ARTISTICO: sono creatività non riproducibili, che a volte hanno risultati potenti, ma non essendo replicabili diventano inutili in ambito di business (come ad esempio la penicillina, o come possono esserlo le opere di Picasso).

E se incappiamo in un blocco? Sblocchiamolo!
INHIBITION …finiamo ingabbiati in vincoli che non esistono: condividiamo la stessa cultura e siamo dentro ad un tubo che non ci fa vedere oltre, dobbiamo pensare in modo diverso, dobbiamo uscire dalla gabbia!
ENVIROMENT …perché al cesso vengono le idee migliori? perchè servono l’ambiente giusto e il momento giusto, schiariamoci le idee uscendo dall’ufficio: è questione di cinestetica!
PERSISTENZA …perchè dobbiamo martellare: se l’idea non arriva arriverà, e ne servono molte, perché la prima non è detto che sia bella!
INVERSION …se non ci vengono idee per un buon prodotto pensiamo a quelle per un prossimo prodotto, e poi ribaltiamole!

Ma soprattutto ricordiamo una lezione importantissima:

Sotto pressione si lavora meglio: servono i vincoli di tempo
Non smeniamola con la storia che si lavora bene solo con calma e tranquillità…