Il QR Code è morto? No, anzi... cimiteri, lapidi e QR code

La notizia non è dell’ultima ora, già nel 2012 se ne è sentito parlare, forse un po’ troppo marginalmente per poter creare un vero e proprio “caso”… il web 2.0 e l’accostamento tra QR code e lapidi nei cimiteri, forse era passato un po’ in sordina! Ma oggi, i QR code nelle lapidi sono tornati alla riscossa, niente meno che alla Fiera Internazionale di Marmo, Design e Tecnologie “Marmomacc 2016” di Verona.
Ebbene, si, credeteci, li ho visti con i miei occhi… e sono rimasta tra il basito, il divertito, lo sconcertato, insomma, un bel mix di sensazioni.

Idea utile? Idea bizzarra? Idea trash? Idea assurda?
Ci sono sicuramente pro e contro in questo accostamento tra cloud eternamente online e noi umani tutt’altro che imperituri.

Siamo nel 2016, sicuramente il web fa parte integrante della nostra vita, a livello di tempi, di utilità, di facilitazioni. Altrettanto sicuramente il web consente di espandere esponenzialmente ciò che vogliamo e possiamo condividere, sia testualmente, sia con immagini, sia con video, sia con collegamenti e approfondimenti di qualsiasi genere… e quindi perchè non rendere eterna e sempre fruibile anche la memoria dei nostri cari defunti con tanto di testi immagini video e collegamenti, fruibili da ogni visisatore del cimitero che abbia sotto mano uno smartphone con una connessione ad internet?

Perchè usare o non usare i QR code nelle lapidi e nei cimiteri?

Queste sono alcune mie considerazioni, perchè dopo quel mix di sensazioni, qualche domanda me la sono fatta, e ho cercato alcune risposte il più possibile logiche e sensate o perlomeno razionali.

Usiamo i QR code nelle lapidi per poter espandere informazioni e ricordi sul defunto: non solo i classici nome e cognome, con due date di inizio e fine di un’esistenza, ma anche una storia completa, ricca, magari anche avvincente

Oltre alle informazioni classiche, potremo inserire foto e video, collegamenti e connessioni, che renderanno sempre vivo e presente il caro defunto, rendendolo più reale per chi magari non ha avuto l’occasione di conoscerlo abbastanza

Magari la lapide 2.0 potrebbe essere uno strumento prezioso per fornire informazioni culturali e storiche di personaggi famosi

Però, i personaggi famosi si possono anche studiare prima di andare a visitare la loro tombasia online che sui libri, per una permanenza un po’ più decorosa nei campi santi…

Condividere va bene, ma con i giusti limiti… in fin dei conti anche la riservatezza va preservata, e i curiosi o i malintenzionati potrebbero andare a nozze con simili “update cimiteriali 2.0”

E poi, ve li vedete i cimiteri invasi da persone con smartphone alla mano che fotografano lapidi e si fermano a leggere pagine su pagine di storie, immagini, video o quant’altro?

Se poi ci aggiungiamo tutte le applicazioni e le complicazioni associabili… ce n’è per tutti i gusti: chi non vorrebbe lasciare la sua dedica nella pagina dedicata al defunto? in modo tale che chiunque possa vedere quanto gli era vicino o quanto gli era lontano, non si sa mai; chi non vorrebbe accendergli un cero virtuale, anche da chilometri e chilometri di distanza? così da dimostrare al mondo il suo imperituro pensiero.

Ma cosa ne pensano alcune persone, più o meno geek o nerd, del cimitero 2.0?

Trash, dov’è finito il rispetto per chi non c’è più?
L’unica cosa che era rimasta intatta era la falsità della gente che faceva sante le persone defunte dopo il funerale… ma adesso che cosa potrebbe uscirne? il vaso di pandora.
Ma questa è l’era del digitale, sebbene di cattivo gusto, ci sta!
Oddio…
La gente non sta bene!
Il prossimo passo è lasciare un numero di telefono e vedere se chiamandolo ti risponde? magari si può organizzare il servizio “parla col tuo caro estinto”

Cimiteri, lapidi e QR code: il nuovo paradiso nerd per scoprire vita, morte e miracoli dei cari defunti!