Vediamo assieme 8 esempi di analisi che rivelano il comportamento degli utenti nelle nostre landing page
Le heatmap sono delle immagini che evidenziano delle mappe termiche che possono servire ad analizzare i comportamenti degli utenti nelle nostre pagine web, e quindi anche nelle landing page.
Tramite heatmap si possono tracciare vari tipi di comportamento: i passaggi del mouse, i clic, i tap dai dispositivi mobile, gli scroll di pagina. Tuttavia, per quanto queste mappe di calore siano belle da vedere, se non si sanno “leggere”, possono dare ben poche informazioni.
Qui di seguito vi lascio 8 esempi rapidi, che ha fornito Hotjar (per chi non lo conoscesse, ne ho parlato qui HotJar: scopri come le persone navigano le tue pagine web) in un articolo molto interessante 8 Heatmap Tests that reveal visitor behavior, che potranno dare splendidi spunti di ottimizzazione delle pagine web analizzate.
- Il test dei link: gli utenti cliccano sugli elementi giusti della pagina?
- Il test di distrazione: ci sono nella pagina elementi irrilevanti che distraggono gli utenti?
- Il test di informazione: mancano delle informazioni importanti nella pagina?
- Il test del dispositivo: come si visualizza la nostra pagina sui diversi dispositivi?
- Il test di profondità: il contenuto della pagina è interamente e facilmente raggiungibile?
- Il test di interazione: cosa stanno realmente cercando i nostri utenti?
- Il test di “aggancio“: nella nostra pagina ci sono gli elementi necessari atenere “agganciati” gli utenti?
- 8Il test dell’header: l’intestazione della nostra pagina aiuta o danneggia il sito?
Click and Tap Heatmaps
mostra dove gli utenti fanno clic con il puntatore del mouse sui pc e dove gli utenti fanno tap (toccano con il dito) su dispositivi mobile come smartphone e tablet.
Move Heatmaps
è disponibile solo sui pc e mostra dove gli utenti spostano il puntatore del mouse sullo schermo, dando una buona indicazione di dove gli utenti vanno alla ricerca di informazioni o dove si soffermano a leggere.
Scroll Heatmaps
mostra fin dove gli utenti scorrono su una pagina, includendo l’esatto valore percentuale di utenti che visualizzano ogni posizione verticale specifica.
1. Il test dei link (eseguito con Click and Tap Heatmaps)
Problema:
Gli utenti spesso fanno clic o toccare elementi della pagina che non sono in realtà dei link.
In questo caso l’analisi dell’heatmap rivelerà questo comportamento, individuando immagini, titoli o altri elementi grafici che ricevono un sacco di clic o tap pur non essendo dei link.
Questi elementi, che senza link diventano dei vicoli cieci per l’utente e richiano di portare all’abbandono della pagina, possono essere trasformati in link utili.
Soluzione:
Trasformiamo gli elementi cliccati in link a contenuti appropriati, e per evitare distrazioni per gli utenti, nel caso di link a pagine esterne, valutiamo l’inserimento e la gestione di informazioni in pop-up, che fornirà le informazioni aggiuntive evitando l’uscita dalla pagina.
2. Il test di distrazione (eseguito con Move Heatmaps)
Problema:
Ci possono essere degli elementi che non sono importanti o sono del tutto rilevanti nella nostra pagina e che distraggono gli utenti.
E’ incredibilmente facile distrarre un utente da ciò che sta cercando e dal processo di raggiungimento di un obiettivo, come può essere la compilazione di un modulo o un acquisto. È possibile individuare questo comportamento poco lineare e confuso analizzando i movimenti del mouse nella pagina: quando l’attività del mpouse è diffusa in tutta la pagina, invece di focalizzata su messaggi chiave e sulle CTA (Call To Action) probabilmente c’è qualche problema.
Di contro, vedere pochissima attività nella pagina o attività in troppi pochi elementi della pagina può significare che gli utenti non sono realmente interessati ai contenuti offerti.
Soluzione:
Prima di tutto, eliminiamo quelli che individuiamo come elementi inutili o di distrazione non essenziali. Si può poi creare un sondaggio rapido, chiedendo agli utenti cosa manca nella pagina o cosa vorrebbero. Se l’attività è buona, ma le conversioni non arrivano, all’abbandono della pagina si può chiedere agli utenti cosa li ha fermati… in modo da poter riprogettare al meglio la landing page.
3. Il test di informazione (eseguito con Click and Tap Heatmaps e Move Heatmaps)
Problema:
Gli utenti sono alla ricerca di informazioni che non trovano nella pagina.
S notano in questi casi zone molto piccole di attività, spesso non coerenti con l’obiettivo prefissato, o scorrimenti di pagina continui (molti utenti scorrono fino alla fine della pagina), senza attività di clic o tap o completamenti delle azioni che ci si aspetta.
Soluzione:
L’identificazione delle informazioni che mancano e l’aggiunta di queste avrà probabilmente un impatto importante sui tassi di coinvolgimento degli utenti e di conversione.
Alcune aree di contenuto che stanno ricevendo una grande quantità di attenzione probabilmente dovrebbero essere migliorate per includere ulteriori informazioni. Si dovranno rimuovere gli elementi con bassi livelli di interazione per fare spazio a nuovi contenuto.
4. Il test del dispositivo (eseguito con Click and Tap Heatmaps, Move Heatmaps e Scroll Heatmaps)
Problema:
La nostra pagina ha un aspetto molto diverso sui vari dispositivi, che hannon schermi di dimensioni e risoluzioni diverse.
Con l’aumento della varietà di dispositivi, dai netbook ai tablet e smartphone, i nostri siti vengono navigati e vissuti in molti modi diversi, su schermi di dimensioni diverse.
I contenuti fondamentali che progettiamo per l’header della pagina sviluppata per pc potrebbero sotto ad altri elementi in uno smartphone. Allo stesso modo, il contenuto della pagina potrebbe apparire mal disposto o addirittura illeggibile confrontandolo da uno schermo all’altro.
Tutto questo può essere evidenziato con le varie heatmap.
Soluzione:
E’ fondamentale lavorare sempre con siti e pagine con design responsive, che permetta di controllare come una pagina si presenta nei vari casi di visualizzazione.
Sfruttiamo le heatmap per disporre al meglio gli elementi on-page, al fine di massimizzare la loro efficacia.
5. Il test di profondità (eseguito Scroll Heatmaps)
Problema:
Gli utenti non stanno visualizzando tutto il contenuto della pagina.
E ‘molto comune che gli utenti non scorrano le pagine e non si rendano conto che ci sono contenuti aggiuntivi sulle tue pagine in cui questi non sono facilmente visibile o non sono adeguatamente proposti. In molti casi, questo è dovuto alla grafica: una “frattura” dello sfondo rappresentata da blocchi di colore, può a volte creare un blocco o far credere ai visitatori di aver raggiunto la fine della pagina. Troppo spazio bianco vicino alla parte finale della porzione visibile può trarre in inganno gli utenti che pensano di avere già visto tutta la pagina.
Con la mappa di calore dello scroll, vediamo in modo molto eloquente quanti utenti arrivano dove noi vogliamo che arrivino.
Soluzione:
Se la maggior parte degli utenti non scorre oltre a qualche punto di “frattura” dobbiamo eliminare gli elementi di design che portano a pensando non ci siano contenuti aggiuntivi.
Consideraiamo l’aggiunta di link ai contenuti presenti su varie zone della pagina (in particolare a quei contenuti con elevata attività rilevabile con i movimenti o i clic o i tap).
Un’altra soluzione è sfruttare elementi grafici e aiuti visibili, come le frecce.
6. Il test di interazione (eseguito con Click and Tap Heatmaps, Move Heatmaps e Scroll Heatmaps)
Problema:
Gli utenti non interagiscono con gli elementi che dovrebbero essere i più importanti o critici nella nostra pagina.
Un livello di attenzione basso o una dispersione dell’attenzione si possono rilevare ocmbinando assieme l’analisi di varie heatmap: ci sono troppi scroll, i mouse si muovono ovunque, gli elementi chiave non vengono cliccati o toccati, altri elementi risultano cliccati o toccati ma non sono link…
Soluzione:
Per prima cosa chiediamo agli utenti, o chiediamoci, perchè sono arrivati fin lì: cosa cercavano? cosa pensavano di trovare? l’hanno trovato?
Una volta scoperti gli intenti e le eventuali obiezioni degli utenti, è possibile modificare il contenuto della pagina e monitorare il cambiamenti delle interazioni creando nuove heatmap da confrontare con le precedenti.
7. Il test di “aggancio” (eseguito con Click and Tap Heatmaps, Move Heatmaps e Scroll Heatmaps)
Problema:
Nel giro di pochi secondi dall’atterraggio sulla nostra pagina, gli utenti decidono se rimanere o andarsene altrove. I primi elementi che vedono nella pagina determineranno questa scelta.
La finestra temporale per creare un “aggancio” ed un coinvolgimento è molto piccola, per cui è essenziale comunicare con messaggi chiave efficaci.
Analizzando le varie heatmap. capiremo in quali zone della pagina inserire i messaggi chiave.
Soluzione:
Inseriamo i messaggi chiave, i titoli, gli elementi grafici, nelle zone maggiormente interessanti per gli utenti. Sfruttiamo i link agli approfodnimenti, anche con ancoraggi nella stessa pagina, o con pop-up di approfodnimento dove necessario.
Il titolo in header è un elemento chiave: viene visto? viene letto? testiamo e proviamo delle varianti.
8. Il test dell’header (eseguito con Click and Tap Heatmaps e Move Heatmaps)
Problema:
L’intestazione delle pagine occupa solitamente uno spazio verticale molto importante ed è quindi un elemento chiave nel coinvolgimento e nell'”aggancio” degli utenti, per convincerli ad approfondire la navigazione ed interagire con la pagina.
Le mappe di calore di clic, tap e movimenti mostra quanta attenzione gli utenti dedicano agli elementi in header.
Soluzione:
Se gli utenti dimostrano un buon interesse con l’header, significa che o trovano già tutto lì (e raggiungono l’obiettivo da lì) o non trovano facilmente le altre informazioni presenti nel resto della pagina (e lì si fermano).
Potrebbero essereo confusi dalla struttura della pagina e dal flusso di navigazione, quindi andrebbe rivista la grafica, la disposizione degli elementi e la comunicazione.
Se non ci sono scroll, consideriamo la possibilità di ridurre le dimensioni dell’header in modo da poter alzare verticalmente la posizione dei contenuti importanti, rendendoli gà visibili nella prima schermata.
KEEP IT SIMPLE, STUPID!
Cerchiamo di resistere alla tentazione di “migliorare” la navigazione e cerchiano di semplificare. gli utenti amano le cose semplici, e sono in genere distratti e confusi dalla complessità.