ConvegnoGT: uno sguardo sul search marketing del futuro!
Continuo la panoramica su quanto presentato nell’articolo ConvegnoGT: search marketing, professionalità ed esperienza
Rieccoci ad alcune delle chicche trovate qua e là nei preziosi speach del ConvegnoGT: quelle più interessanti e curiose, ma anche quelle più scontate, che non sempre vengono adeguatamente considerate!
Suggest: io scrivo e Google propone
Sicuramente utile, e pericoloso! Il suggest viene percepito in modo molto importante dagli utenti, che a volte tralasciano il loro intento iniziale per seguire un suggerimento improbabile o curioso. Ed ecco che spunta anche il dramma: se commettiamo un orrore SEO (online, ma non solo), questo potrebbe perseguitarci molto a lungo, anche dopo la sua correzione… semplicemente perchè la gente lo guarda, lo osserva, lo commenta, e continua a parlarne!
Il suggest è percepito dagli utenti e a volte alcuni orrori SEO ci perseguitano perché la gente continua a parlarne #convegnogt
— Chiara F Storti (@chiarastorti) 13 Dicembre 2013
Formiamo i nostri clienti
La formazione del cliente non è mai una cosa che deve spaventare, eppure in pochi la fanno in modo completo (consapevole o professionale, aggiungerei). Se un cliente o potenziali cliente diventa più competente in materia non vuol dire che saprà fare il lavoro di un professionista, vuol dire che saprà valutare cosa gli viene proposto e potrà scegliere con più consapevolezza quali azioni intraprendere.
Un cliente formato ed informato sarà comunque un vantaggio: non ci farà operare all’interno della ricetta come “sale quanto basta”, ossia a giochi fatti e problemi già belli che creati e perpetrati, non ci proporrà contratti in cui mancano presupposti di base per ottenere i risultati sperabili, non farà richieste improbabili!
Formazione: rendiamo più autonomo il nostro cliente (anche se non potrà mai fare il SEO, se non è un SEO) #convegnogt
— Chiara F Storti (@chiarastorti) 13 Dicembre 2013
Sviluppatori? ci si specializza, ma si deve conoscere il web a 360°
ORRORE SEO: lo sviluppatore del sito ha creato il demo… e lo ha anche fatto indicizzare. Lui non pensava succedesse, eppure è successo. Sai che novità!
Utile anche qualche tool, come robotto, che aiuta nel monitoraggio del robot.txt e ci permette di salvarci da qualche orrore SEO evitabile.
Sito in staging?! se non è pronto per la pubblicazione evitiamo di farlo indicizzare! #horrorSEO#convegnogtpic.twitter.com/tPRLCp3cBZ
— Chiara F Storti (@chiarastorti) 13 Dicembre 2013
Siti in lingua VS siti tradotti
Il sito in lingua è un sito destinato ad un preciso pubblico, non è il sito italiano tradotto in lingua! E lo stesso vale per le parole chiave: non ha alcun senso creare una base di parole chiave per il mercato italiano e tradurle per trasportarle in un mercato estero. La traduzione letterale non corrisponde di fatto a concetti e fili di pensiero di culture diverse dalla nostra.
Ogni sito deve essere realizzato per adattarsi alle esigenze del pubblico a cui è destinato: potranno essere diversi i menù, i contenuti, i link, la struttura, le immagini, i colori.
Il 36% degli utenti non trova adatto un sito per linguaggio e per usabilità #convegnogtpic.twitter.com/cRrAoEaBN9
— Chiara F Storti (@chiarastorti) 13 Dicembre 2013
E-Commerce e business internazionale
Interessante il dato che ci presentano i relatori a questo ConvegnoGT, con una bella panoramica sul mercato europeo. Intanto è utile sapere che i cittadini europei hanno una predilezione all’acquisto su siti ecommerce che hanno comunque una precisa localizzazione geografica fisica.
La percezione del brand famoso è importante, il 50% degli europei si affida a brand noti, ma il 44% degli europei affida i suoi acquisti alle recensioni (a Malta contano più che in ogni altro posto).
Vuoi anche qui uno strumento prezioso? occhio sempre attento ai dati di Eurostat.
Ti interessa il mercato Cinese? perchè non sfrutti il marketplace Alibaba?
Meraviglioso strumento per capire come si comporta il consumatore online http://t.co/jb5fagqzb8 grazie @gfiorelli1#convegnogt
— Elena Farinelli (@nelli) 13 Dicembre 2013
Europa e internazionalizzazione di un sito web
Teniamo sempre sotto controllo i paesi in cui vogliare presentarci con il nostro sito, consideriamo usi e costumi e teniamo ben presente che non tutti usano Google.
Oltre ai motori di ricerca analizziamo anche i device maggiormente utilizzati nel paese e nella cultura target, o le specifiche tecniche di nostro interesse.
Ah, quasi dimenticavo: la storia dell’IP del server su cui risiede il sito è ormai solo un mito.
Sfruttiamo public data di Google e l’eurobarometer 404 (che non è un not found) per analisi sull’uso dei device #convegnogt
— Chiara F Storti (@chiarastorti) 13 Dicembre 2013
E direi che anche per questo articoletto potrebbe bastare: di nuovo (TO BE CONTINUED…) alla prossima!