Link e Link building
Partiamo dal presupposto che i link devo essere naturali (o devono sembrarlo il più possibile): un’anchor text non può essere sempre uguale ovunque, non è credibile, è tutto fuorchè naturale. Allo stesso modo può cambiare il tipo (“un link nofollow?! per carità no” e perchè no? credi che tutti possano darti link migliori? se sono naturali ci saranno anche questi) e cambia il contesto (compariranno nel testo, come link a fondo pagina, a citazione, ecc… sono o non sono naturali?)
E se vuoi, puoi sbizzarrirti con: network, ma almeno non farli sgamabili e gestisci i domini fin dalla registrazione; scambio link; links farm; monnezza varia.
Cloaking con links: a volte viene usato pesantemente ma può portare a penalizzazioni se scoperto #convegnogtpic.twitter.com/TrLhF2cgyW
— Chiara F Storti (@chiarastorti) 14 Dicembre 2013
Nel web “sociale” il link è ancor più una relazione
C’è un’evoluzione: link building link baiting link earning
Adesso i link ce li guadagnamo, perchè in ambito social il link rappresenta una forte relazione (ed in questo modo i nostri link sono sicuramente link naturali).
Certo, va considerato che a volte vale di più un link in un sito influente che 10 link in siti di importanza marginale: un sito influente genera traffico, interesse e potenziali altri link spontanei.
Il #web è più #innovazione sociale che #innovazione tecnica #convegnogt@pdellov
— Gessica Gonzato (@gessygey) 14 Dicembre 2013
Qualche tool per digital PR / link builgind
Si può iniziare da un’analisi del settore, andando ad individuare chi lo influenza maggiore. Un buon tool? Followermonk
Come gestisci abitualemtne i contatti? Mai provato Buzzstream?
Restano sempre validi i sistemi classici: utilizzare dmoz, magari anche nello storico, controllare i backlink con Majestic SEO, ecc
Un altro strumento utile per valutare i link in fase di digital PR o link building è SEOquake
Navigare dmoz con http://t.co/h1Qbo8NCcG per scoprire siti e link “antichi” #convegnogt
— achille falzone (@trancedesigner) 14 Dicembre 2013
Social
Un dato che deve far pensare: nel 2010 i social portavano il 3.19% del traffico ai siti, mentre nel 2013 hanno portato il 34% di traffico ai siti.
Altro fattore importante: ricordati che sui social la gente non vuole leggere la tua pubblicità, ma cose interessanti, notizie curiose o importanti, vigentte, immagini, disegni (e gatti).
Mai come quest’anno si è sentito parlare così intensamente di sociale: c’è poco da fare SEO loves SOCIAL!
Social e posizionamento. #vignetta#convegnogt intervento di @giorgiotave@convegnogtpic.twitter.com/v7zlqaYi8c
— Gud (@guddaman) 13 Dicembre 2013
Del maiale non si butta via niente
Non si puà essere creativi ogni giorno 365 giorni all’anno… è un’impresa epica. Sfruttiamo quindi i nostri contenuti come se fossero un maiale, e si sa: del maiale non si butta via niente.
Ricicliamoli, reinventiamoli, ridistribuiamoli in vari formati, con approfondimenti, con immagini: sfruttiamo infografiche e slideshare per far rivalutare i tuoi contenuti da un pubblico qualificato, con propensione alla condivisione.
Riciclaggio: non si può essere creativi in ogni momento: sfrutta infografiche e slideshare (traffico qualificato) #convegnogt@gfiorelli1
— Chiara F Storti (@chiarastorti) 14 Dicembre 2013
E per concludere, una chicca sulla comunicazione: