Coronavirus : le campagne pubblicitarie si fermano? vale la pena continuare a fare attività di web marketing? si, oggi più che mai.
Stiamo vivendo un periodo unico, mai affrontato prima, in cui nessuno è in grado di darci indicazioni o certezza per il futuro, prossimo o a lungo termine. Alcune attività di business stanno sfruttando il lavoro da casa, alcune attività di business stanno rivoluzionando produzione e gestione del lavoro per adattarsi all’emergenza attuale, alcune attività di business hanno messo in pausa più o meno completamente il loro lavoro. Eppure il mondo non si ferma, l’economia non si ferma, i mercati non si fermano, e si dovrà trovare la giusta strada per tornare a fare business!
La pubblicità non si ferma, nè su media tradizionali, nè sul web, nonostante il Coronavirus .
E quindi le campagne PPC con Google Ads non si fermano, anche se sono cambiate alcune regole e alcune dinamiche.
Vediamole una a una, partendo da quanto Google ci dice.
Gestione delle campagne durante l’emergenza COVID-19
Le comunità stanno rispondendo all’emergenza COVID-19 e sappiamo che questa situazione presenta particolari difficoltà per le aziende. Ecco alcune considerazioni che possono aiutarti a valutare i tuoi annunci per adattarli alle condizioni dinamiche del mercato.
Come prima cosa ci mette già in allerta: attenzione! gli annunci sono un sorvegliato speciale, devono essere adatti o adattati alla situazione locale e globale.
Valutare gli annunci
- Prendi in considerazione il contesto e il tono. Rifletti sull’impatto che determinate frasi possono avere sul pubblico. Fai attenzione ai doppi sensi di parole come “protezione”, “controllo”, “prevenzione” o “virus”. Per le campagne internazionali, considera i termini utilizzati localmente per fare riferimento al COVID-19 e ai disagi causati a livello di area geografica.
- Valuta se il tuo messaggio è utile. Ad esempio, modifica gli annunci in base alle esigenze per far sapere ai clienti se offri servizi come la consegna a domicilio o il ritiro in negozio. Controlla le impostazioni di spedizione e i tempi di consegna stimati per assicurarti di riflettere con precisione le capacità attuali.
- Esamina attentamente gli asset. Ad esempio, valuta l’adeguatezza delle immagini e dei video che mostrano grandi assembramenti di persone o interazioni umane. Considera il tono dei titoli, delle descrizioni e delle pagine di destinazione.
- Comunica in modo proattivo i cambiamenti aziendali. Se gli orari di apertura sono cambiati, modifica il profilo dell’attività su Google e aggiorna i tuoi annunci affinché i clienti possano sapere se l’attività è aperta o chiusa oppure se sono in vigore orari diversi.
Soprattutto in italiano, ci viene fatto notare come certe parole possano avere più di un significato, in base al contesto in cui sono inserite. Ma la stessa considerazioni va fatta anche sui mercati esieri.
Ma non solo le parole: tutto il tono del messaggio va gestito con la massima attenzione!
Un consiglio molto utile è invece quello di rafforzare il messaggio relativo ai propri punti di forza, nel momento in cui questi siano particolarmente utili o graditi in questo periodo di emergenza coronavirus: consegna a domicilio, spedizioni gratuite, offere o donazioni su parte del ricavato… tutte informazioni preziose da far vedere ai clienti e ai potenziali clienti.
Anche le immagini devono essere coerenti e consone al periodo delicato: se non si può uscire di casa, non proponiamolo; se non si possono fare assembramenti, non mostriamone; se non si può uscire a fare la consueta corsa mattutina, non consigliamola. E di nuovo, consiglia attenzione a parole, contesti, messaggi… non solo negli annunci, ma anche nelle landing page!
Vorrei non commentare l’ultimo consiglio: aggiornate gli orari su Google MyBusiness, o almeno provateci, visti i problemi attuali (descritti qui: Coronavirus e servizi: quanto impattano nel Web Marketing?)
Adattarsi alle condizioni dinamiche di mercato
- Aggiornati sulle condizioni locali. Questa pagina di Google Trends può aiutarti a comprendere meglio il contesto nei mercati locali e lo stato d’animo dei tuoi clienti.
- Esamina le metriche sul rendimento e preparati a eventuali cambiamenti. Ad esempio, in caso fluttuazioni significative del tasso di conversione, potrebbe essere necessario modificare i target di Smart Bidding.
- Metti in pausa i gruppi di annunci o gli annunci, se necessario. Esamina i prodotti e i servizi interessati da problemi legati alla domanda e apporta le modifiche del caso. Ad esempio, contrassegna i prodotti online o locali come “non disponibili” su tutti i canali se non sai con certezza qual è lo stato dell’inventario in tempo reale o quali sono i tempi di ricostituzione delle scorte.
- Valuta l’utilizzo di strumenti che semplificano l’adattamento a nuovi scenari. Ad esempio, l’app per dispositivi mobili di Google Ads (iOS, Android) è utile per continuare a gestire le tue campagne.
Google ci consiglia di tenere sotto controllo Google Trends, ma non a livello generico… ci porta in una specifica pagina, questa dedicata al Coronavirus
Tutti gli occhi sembrano puntati sul problema, ma non è detto che il problema sia il nostro punto chiave per le promozioni online, quindi usiamo Google Trends come l’abbiamo sempre usato, considerando la delicata situazione, ma senza mercificarla.
Teniamo sotto controllo i rendimenti, e mi auguro sia un cosa che viene sempre fatta e sempre monitorata. Google ci cita lo Smart Bidding, e non a caso: in un periodo con questo genere di andamenti altamente fluttuanti e poco prevedibili, quanto può capire e prevedere il Machine Learning? Talvolta il caso buon vecchio CPC manuale, ci salva i budget!
Mettiamo in pausa gruppi o annunci, come ci suggerisce il sistema, nel momento in cui o non possiamo più fornire il prodotto o il servizio, o la richiesta non è più coerente con le limitazioni derivanti dal Coronavirus . Un esempio tra i più classici del momento: il comparto turistico. Quando potremo tornare a viaggiare? A farci una bella vacanza? Cosa promuoviamo? Cosa proponiamo?
In realtà ci sono molte possibili opzioni, tutte su misura del singolo caso, ma vanno analizzate, studiate e pianificate!
E l’app di Google Ads… teniamola buona per azioni in estremis di avvio e stop, quando non abbiamo un PC sotto mano. Ma non siamo tutti a casa? Il PC c’è, giusto? E allora usiamo il pannello di Google Ads!
Cosa non ci racconta Google Ads? Alcune rivelazioni dell’ultimo minuto
Che non si possono avere tra le parole chiave i termini “coronavirus” o “covid” (non ne ho testati altri, ma ben vengano aggiornamenti).
Che i termini “coronavirus” o “covid” possono essere presenti nell’URL di destinazione delle nostre campagne, che vengono regolarmente avviate e fatte girare.
Che con lo Smart Bidding talune campagne nuove nemmeno si avviano, nè in “Massimizza le conversioni” nè in “Massimizza i clic”, pur non mettendo un costo massimo, ma portandole in CPC manuale partono magicamente.
Che alcune tematiche, seppur sensibili, non sono comunque bloccanti, quindi possiamo lavorare su “virus“, “contagi“, “vaccinazioni” e “cure” senza troppe remore.
Il periodo è difficile, ma non ci possiamo fermare.
Ricordiamoci ci Henry Ford “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”